Partecipanti: Marco, Riccardo, Andrea Bo, Federica, Fabrizio, Danilo, Dario, Marco, Nunzia.

 Età partecipanti : 33 anni.

Periodo storico : Stiamo tornando bambini Status mentale e fisico : Infantilismo acuto.
Organizzazione : Organizzazione Miracco con catene associate. Documentazione fotografica : Gallery

 

 

Roma – Venezia,  3 gennaio 2003

 

Finalmente !!!

Dopo molti anni che tentavamo di fare una bella vichingata… ecco l’occasione giusta.

In origine si era deciso di partire io e Fabrizio alla volta di Venezia e poi in Slovenia ma con grande soddisfazione in molti si sono uniti a noi e un bel gruppo è partito verso una nuova avventura.

Due macchine da Roma verso Venezia.

In una, la macchina era di Andrea B., io (el caballero solitario), Dario, Federica (la moglie di Armandino) e naturalmente Armandino, cioè Andrea B.

Nell’altra: Marco, Nunzia e Fabrizio.

Visto che la Nunzia doveva fare un piccolo concorso nella mattinata del 3/01/2003, loro sono partiti con un po’ di ritardo, verso le 11-12.

Noi intanto siamo partiti come d’accordo alle 10-10.30.

Io e Riccardino, che ci aspettava a Venezia, avevamo per giorni martoriato tutti i partecipanti sui seguenti punti fondamentali:

-          Carta d’identità valida per l’espatrio;

-          Soldi in contanti, per non rischiare di rimanere senza e di non poterli prelevare con carta credito etc etc.

Diciamo che durante tutto il tragitto è stato il tormentone.

“Attenzione, attenzione!!, Urge verifica carta d’identità e soldi….. Verificate per favore e confermatemi di essere in regola. Eventualmente coloro che non fossero in possesso dei requisiti sopracitati saranno lasciati al confine.”

Ogni ora facevo questo annuncio e in più Riccardino telefonava e ripeteva l’annuncio al viva voce della macchina.

Non siamo stati molto amati, io in particolare, ho rischiato di rimanere a piedi più di una volta.

Il viaggio è stato piacevole anche perché, a parte il tormentone io e Dario siamo stati continuamente al cellulare… messaggini d’amore… teneri che siamo.

In effetti non siamo stati apprezzati da Armandino e Federica, troppo sdolcinati… però le nostre cucciole ci mancavano tanto…. Smack.

Mi dimenticavo di Danilo, er Secco, che ci avrebbe raggiunto a Venezia, non ricordo da dove…. Mi sembra fosse andato dalla ragazza…

Eravamo, durante il viaggio, in continuo contatto con la Macchina di Marco.. dove siete, cosa fate… attenzione alla neve…. Ci vogliono le catene al passo dell’appenino……. Attenzione le catene.

Questo era, invece, il tormentone di Marco… due coglioni con ste catene… ma questa è una storia a parte.

Loro erano ancora molto lontano, mentre noi avevamo ormai passato il punto più alto dell’appenino, ci eravamo fermati a mangiare qualcosa in un posto tremendo la cui foto è in allegato….

Niente neve, naturalmente.

Abbiamo passato il viaggio, senza fumare merdaaaaaaaaaaaaaaaaaa, mangiando tante caramelle e dicendo un sacco di cazzate.

Abbiamo fatto anche tante foto….. tutte nella macchina…faceva un freddo della madonna.

All’altezza di Bologna, abbiamo attivato i tergicristalli…. Una pioggia di figa mai vista prima… la pioggia è durata fino a Ferrara… mamma mia quanta gnocca.

Finalmente siamo arrivati a Venezia.

Iniziano i vari tentativi per contattare Riccardo…… dove cazzo parcheggiamo a venezia?…. Dove cazzo sei……?

Per fortuna c’era el caballero che ha risolto tutto come al solito.

Un bel parcheggio al modico prezzo di 27 euro o forse di più… mortacci loro….

Abbiamo preso le valigie e via verso la casa di riccardo.

Ci penso ioooooooooooooooooo, vi porto iooooooooooooooooooooooooooo….. cammina cammina alla fine sapevo di essere vicino ma mi ero perso, ammetto tutte le mie colpe.

Sono giustificato perché ero stato a casa di Riccardo una volta sola…. Comunque ero vicino sul serio.

Eccola qui….. una casetta troppo carina. Foto in allegato nel diario di viaggio Venezia 2002.

La casetta è molto bella, su tre piani. Cucina, salottino e camera da sera.

Perfetta per una coppietta innamorata e non certo per una bestia come Riccardino.

Sorpresa, sorpresa. Chiamato Riccardino da sotto le finestre, si affaccia Er Secco che stava giovando alla playstation.

Un fenomeno della natura.

Aveva portato la cinepresa digitale… grande secco.

Le prime immagini di una vichingata dei Tie’s Man.

Grande.

Ci siamo dati una lavata, poco perché faceva un freddo della madonna.

Poi tutti a bivaccare, chi sul divano, chi in terra……

Erano già le 19.30 ed eravamo in attesa della seconda macchina…. Mamma mia quando sono lenti.

Per fortuna a Bologna Fabrizio ha preso le redini del mezzo e sono arrivati un po’ prima del previsto.

TUTTI A CENA.

E se risparmiassimo i soldini per il casinò? “dissi”.

Riccardino rispose: “in effetti”.

Ma alla fine, niente da fare.

Tutti a cena.

Bella tavolata… come i vecchi tempi.

Mancava qualcuno ma comunque… bello, molto bello.

Siamo stati bene e spero che la cosa si possa rifare molto presto.

Eravamo e avevamo lo stesso spirito dei vecchia tempi… liberi e felici… e vaffanculo al mondo….

Bel postino, devo portarci la mia cucciolina al più presto.

Abbiamo passato una bella serata, tranquilla e serena.

Mangiato e bevuto, forse anche troppo.

Poi bella passeggiata.. mentre il Dario continuava a comprare cartoline e a spedirle con messaggini terrificanti. Senza contare che le cartoline che inviava erano tra le più brutte che si potessero trovare.

Ma come faceva. Mah.

Per essere precisi, aveva inviato già un paio di cartoline, una o due dall’autogrill, posto terrificante, e un paio appena arrivati a venezia.

Era una mania. Irrefrenabile…

Alla fine tutti a letto.

Ci siamo sistemati nel seguente modo.

Dario e Federica nel letto del terzo piano.

Io, Riccardino e Fabrizio, nel divano letto al piano di sotto.

Il Secco per terra ai piedi del divano letto.

Armandino al pian terreno, sul pavimento, con il sacco a letto.

La sistemazione era da terremotati ma eravamo tutti insieme.

Fabrizio era stanco ma insopportabile e rompeva i coglioni che voleva dormire.

Spente le luci, sono iniziati i balli.

Chi ruttava, chi petava e chi raccontava questa o quella storiella.

Ogni tanto la voce di Fabrizio che rompeva e che voleva dormire.

Dopo un po’. Silenzio.

Cioè, silenzio più il rumore di andrea che russava e che proveniva dal piano di sotto.

In effetti i tre piani erano tutti collegati e non c’erano porte.

Si sentiva tutto.

Ogni tanto andavo al bagno per telefonare alla mia cucciolina.

Diciamo che ho passato la notte sulla tazza del cesso a parlare con lei.

Di quando in quando, Federica veniva al bagno.. ops…. Ok vieni…..aspetto fuori…. E appena aveva finito rientravo per fumare e per ascoltare la dolce vocina della mia piccolina.

Alla fine sono andato a letto verso le 4-5 del mattino.

Che nottata….

 

 Venezia - Slovenia,  4 gennaio 2003

 

Tutti svegli verso le 9-10 del mattino.

Mamma mia che nottata. Non eravamo in grande forma, forse per il viaggio o forse perché alla fine avevamo dormito poco poco.

Comunque. Si era già deciso. Niente doccia per nessuno, si perdeva tempo inutilmente e il bagno era troppo piccolo per tutti. Abbiamo allora raccolto le nostre cose e viaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

La carovana era di nuovo in marcia.

Tutti alle macchine.

Marco e Nunzia erano partiti la sera prima per Treviso o Trieste, non ricordo, parenti di Marco comunque.

Ci sarebbero venuti a trovare il giorno seguente in Slovenia.

Piano piano ci avvicinavamo alle macchine ma prima una bella colazione e che cazzo.

Il viaggio è stato abbastanza veloce, un paio di ore.

Arrivati alla frontiera le solito comiche con i doganieri.

Parcheggiamo e via a comprare le sigarette, un paio di stecche a testa.

Ci siamo e andiamoooooooooooooooooo… il casino era vicino e non vedevamo l’ora di giocare.

Eravamo a pochi metri dal glorioso La Perla che a momenti ci gonfiano.

Armandino aveva superato un incrocio tranquillamente ma una macchina slovena, con un coione dentro e una bella gnocca, anche se in lontananza ci avevano visti non accennava a rallentare e per poco non ci prende.

Senza contare che il pirla frena e gira la macchina e c9i viene dietro.

A roma un vaffanculo e sarebbe finita li ma in Slovenia non sapevamo come avrebbero reagito e allora con molta attenzione siamo andati all’albergo, abbiamo scaricato i bagagli e via nel parcheggio con molta attenzione a quello strano tipo che continuava a girarci intorno.

Per fortuna non è successo nulla ma è gente strana e parla una lingua del cazzo, non si capisce niente.

Finalmente in stanza.

Cioè, una mezzora abbiamo aspettato, al solito.

Fabrizio due palle…. Si lamentava sempre…. Ufffff, non lo porto più con noi…. Pronto non è.

Le stanze erano cosi composte.

Io, Fabrizio e Riccardino in una.

Andrea e Federica in un’altra.

Danilo e Dario nella terza.

Belle coppie.

Io e Riccardo ci guardammo e si stabiliscono le tappe: doccia, vestiti puliti e via al casino, tutto entro 1 ora al massimo.

Fabrizio. Vabbè il ragazzo deve ancora crescere.

Si mise a dormire. Un allievo del cazzo da punto di vista del gioco d’azzardo.

Passata l’ora fatidica io e Riccardo eravamo già sui tavoli verdi.

Visto che la volta precedente ci eravamo fatti prendere dalla passione e dalla frenesia decidemmo di andarci piano per le prime ore per evitare di perdere subito gran parte del budget.

Vabbè. Inutile.

Quando si gioca si gioca e se non inizi bene puoi rallentare quanto vuoi ma alla fine si perde.

A cosa si giocava?

Draw poker e roulette europea.

La roulette è nota tutti e se cosi non fosse ho pietà di voi.

IL Draw poker invece è un poker normale con i punti normali, si può cambiare solo una carta che si paga, ma la grande figata era il jackpot. Per la scala reale massima c’erano circa 70.000 mila euro e via via scendendo fino al colore che pagava un jackpot di 50 euro.

Al tavolo ci sono 5/6 giocatori che giocano contro il banco.

La cosa divertente e che ogni tanto anzi sempre ti faceva incazzare e che se il banco non aveva almeno un asso e un kappa o un punto superiore non veniva a vedere il tuo punto e quindi non ti avrebbe pagato il rilancio ma solo il chip.

Molto spesso capitava che avessi un tris o un colore e che il banco non avesse niente e allora ti pagava solo il doppio del chip…. Che rosicate non potete capire.

E’ un gioco simpatico dove perdi poco, giochi tanto e ti diverti, senza contare che puoi rischiare di vincere un sacco di soldi, se hai culo naturalmente.

La serata andava via piacevolmente. Eravamo sempre ai tavoli o in giro, un caffè o un panino.

Si parlava e si è passato una serata molto piacevole.

IL gioco è una brutta bestia e alla fine il desiderio di giocare era sempre molto forte.

Le passeggiate erano molto veloci.

Il casino è molto bello e grande e oltre le sale da gioco c’è anche un bel bar e una grande discoteca, senza contare la palestra e la sauna con piscina al chiuso.

Un albergo insomma a 5 stelle e con tutti i confort del caso.

Si giocava e ci si divertiva, ci si prendeva per il culo e si rideva di tutto.

Come al solito insomma.

Verso le 19-20 della sera, fabrizio ancora non era sceso mentre gli altri erano già tutti in giro: chi giocava e chi si faceva una passeggiata per i tavoli ancora timoroso, ma per poco ancora.

Finalmente il mio allievo è sceso e l’unica cosa che ha saputo dire è stato “devo mangiare”….. vabbè.

In un  luogo di culto non si dovrebbe che onorare e pregare il dio del gioco…. E basta.

Comunque avevo fame anche io e l’ultima volta che io e Riccardo eravamo stati in Slovenia avevamo giocato per circa 10/12 ore senza bere e mangiare e forse era meglio evitare di ridursi nuovamente cosi e siamo andati tutti a cena.

Buffet.

Dario e Danilo si sono mangiati anche i camerieri: mai visto mangiare cosi tanto.

Sicuramente l’albergo quella sera non è rientrata delle spese… due furie.

Dall’antipasto al gelato…. Tutto e non piatti normali…… anormali.

Abbiamo mangiato come aol solito molto velocemente… ovvio.

Dopo cena una bella sigaretta e viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.. il tappeto verde ci aspettava.

Abbiamo giocato un altro po’ e ogni tanto si staccava e ci si faceva un giro, soprattutto in discoteca…. Mamma mia che belle fiche, cioè non bellissime ma comunque scopabili.

Fabrizio e il Secco erano già in giro da un po’ quando il mio allievo punta due belle fiche.. belle sul serio e fa a danilo:

“Secco andiamo da quelle….” Disse Fabrizio.

“No. Sono troppo belle, andiamo da quei due cessi li, almeno scopiamo sicuro” risponde Danilo.

MITICO.

Intanto il resto del gruppo giocava, giocava, giocava, giocava, giocava, giocava, giocava, giocava, giocava……………………………….

Io mi dividevo tra un caffè, una sigaretta i tavoli da gioco e qualche telefonata alla mia dolce Alessia.

Fu un lavoraccio e devo dire che tutte queste distrazioni non hanno giovato alla mia concentrazione, infatti molto spesso la mia dolce Alessia mi chiamava durante una giocata alla roulette e questo devo dire mi creava molti problemi soprattutto con la direzione del casinò.

Comunque il fatto e che a un certo punto della serata, ero in fila per un posto al tavolo del Draw Poker e in attesa che si liberasse un posto mi allontano per sentire Alessia, solita chiacchierata amorosa e quando torno, dopo circa mezzora, il dario era seduto al tavolo del Draw poker dove aspettavo un posto e mi mostra fiero una spiletta.

Al momento non avevo capito. Poi ho capito. Porcooooooooooooooooo….uhmmmmmmmm

Aveva fatto poker servito, visto dal banco, e aveva incassato circa 500-600 euro.

Era fuori di se dalla gioia. Stava a duemila e aveva iniziato a offrire da bere a tutti, compreso il couprier.

Un mito d’uomo.

Stava facendo tanto casino che ci mancava poco che lo cacciassero fuori.

Con il suo romano stretto stretto ha ravvivato tutta la sala e pur contento che qualcuno di noi avesse vinto ero troppo incazzato per aver perso l’occasione della serata.

A quel punto trovo un posto anche io, ma il culo non era con me.

Alla fine della serata avevamo perso un po’ tutti. Al solito cazzooooo ma eravamo molto fiduciosi per il giorno successivo.

Molti del gruppo erano già andati a dormire mentre i soliti due matti, io e Riccardo, dopo la chiusura dei tavoli ci eravamo sistemati alla roulette elettronica con caffè, sigarette e soldi….. abbiamo fatto le sei del mattino ed eravamo cosi distrutti che appena siamo entrati in camera, dove Fabrizio dormiva come un sasso, ci siamo sdraiati vestiti sul letto e adios……………………..

 

 Slovenia,  5 gennaio 2003

 

La mattina seguente, non fu un bel risveglio, eravamo distrutti.

Non ricordo l’ora esatta ma ricordo che Riccardo era al solito ancora addormentato con mezzo culo di fuori e con un braccio a penzoloni mentre l’altro era conficcato sotto il suo ventre.

Era ancora vestito e puzzava a distanza.

Il Fabrizio, invece, pulito e profumato si stava preparando per andare a fare colazione, improponibile.

Io piano piano sono andato al bagno e ho iniziato la scrostatura, mi sono lavato insomma.

Quella mattina, Danilo e Dario sarebbero andati via, contenti comunque di aver passato una bella serata tutti insieme e di aver anche vinto.

Andrea, Federica e Fabrizio li avrebbero accompagnati alla stazione di Treviso in tarda mattinata.

Io e Riccardo, naturalmente, siamo andati subito ai tavoli da gioco.

Chiaro.

I tavoli non erano ancora aperti e allora abbiamo ripreso a giocare alla roulette elettronica sempre con caffè e sigarette.

Non appena aperti i tavoli, adios… ci siamo persi di vista.

Io ero in fissa con la roulette e avevo deciso di giocarmi tutto li.

Alla roulette è facile perdere tutto in pochi minuti….. credetemi e il fatto che sono andato avanti tutta la sera con un budget di poco più di 200 euro vi dimostra che grande giocatore sono.

Quel giorno ho adottato la tecnica di “Ivan il Matto”.

Giocavo, infatti su più tavoli contemporaneamente.

La mia strategia era quella di individuare i tavoli in cui i “Vicini allo zero” e la serie “5-8” erano un po’ in ritardo.

Devo dire che mi è andata bene e dopo un paio di ore sono subito andato sopra di 400 euro.

Ogni tanto mi riposavo, il solito caffè e le solite telefonate e due chiacchiere con gli amici.

Ma ero troppo fomentato e ripartivo subito, alternando anche qualche puntatine al Draw poker.

Il tempo in un casinò passa molto velocemente.

Era quasi sera e da Treviso o Trieste erano venuti a trovarci anche Nunzia e Marco.

Purtroppo sono giunti in un momentaccio e nessuno tranne Andrea e Federica gli hanno dato troppa corta.

Era l’ultima sera di gioco ed eravamo a duemila.

Devo fare una precisazione, non me ne voglia Alessia.

Nel casinò c’erano tante di quelle belle cameriere che ti veniva il torci collo.

Come al solito, el caballero solitario, aveva conosciuto una bella ragazza, carina e dolce, che subito a presentato a Fabrizio, che con la solita faccia da culo ha iniziato le fasi del rimorchio.

A parte gli scherzi, era veramente molto carina e dolce e sarebbe la gioia di ogni uomo.

Abbiamo passato molto tempo insieme allo stesso tavolo, ridendo e giocando, e alla fine della serata ci siamo ritrovati tutti al tavolo del Draw Poker, tutti noi insieme a giocare e bestemmiare.

E’ stato un bel fine serata.

Chiusi i tavoli da gioco gli altri sono andati un po’ in discoteca e poi a letto e indovinate un po’… io e Riccardino siamo rimasti a giocare fino alle sette del mattino alla roulette elettronica.

A un certo punto è arrivata anche Lisa, la ragazza dolce di cui vi parlavo prima, e abbiamo passato la mattinata insieme a giocare.

C’erano tipi strani al tavolo, veri giocatori affamati, che parlavano di strategia e di tecniche vincenti, ognuno ne aveva una.

Un tipo si stava giocando da due ore il 23 un altro i vicini allo zero e altri un po’ addormentati giocavano a caso, troppo addormentati.

Eravamo in piedi ormai da più di 20 ore di cui 18 passate ai tavoli e alla fine stremati siamo andati a letto.

A letto, abbiamo chiuso gli occhi e inevitabilmente abbiamo avuto le visioni, fiches, tavoli verdi, palline che giravano….. abbiamo passato le ultime ore della nottata, fino al risveglio, in questo modo, come due drogati allucinati.

 

 Slovenia - Roma,  6 gennaio 2003

 

Uffffff che fatica svegliarsi quella mattina.

Dovevamo lasciare la stanza entro le 10 e allora dopo esserci lavati un po’, non troppo, siamo andati giu nella hall a fare colazione.

Ammetto che la mattina non si dovrebbe mangiare troppo ma bacon e uova e qualche fettina di salame ci stavano tutti.

Tanto per non perdere la mano, dopo aver pagato il conto, molto discusso da Fabrizio, abbiamo fatto un’altra puntatine e via tutti in macchina.

Riccardo nel porche tornava a Venezia e io, Andrea, Federica e Fabrizio nella jeep di Andrea verso Roma.

Credo che il viaggio di ritorno sia stato un incubo per Fabrizio, io ero sempre al cellulare con Alessia e non vedevo l’ora di rivederla….. mentre Andrea e Federica amoreggiavano davanti.

A Roma siamo arrivati verso le nove dieci della sera e appena giunto mi sono fatto la doccia più veloce della storia e sono corso da Alessia….. un angelo la mia bambina, mi era mancata tanto, li è iniziata la nostra storia….. che continua ancora oggi… smack